Prima di iniziare a spiegarti quali sono i comandi principali c e come sarebbero da utilizzare, dobbiamo prima di tutto scaricare Dev C++.

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Dev-C++ è un IDE gratuito distribuito sotto la Licenza GNU per la Programmazione in C/C++ scritto in Delphi.

Dev-C++ è stato fondato originariamente dal programmatore Colin Laplace e dalla sua azienda, la Bloodshed Software. Dev-C++ attualmente funziona esclusivamente su Microsoft Windows.

Digitare tutto in un solo file di decine di migliaia di righe di codice, potrebbe far impazzire anche il programmatore più paziente: sarebbe un’impresa soltanto effettuare la modifica di una singola istruzione!

Proprio in base a questo criterio, il C prevede una speciale direttiva, tale #include, che viene specificata all’inizio di ciascun codice sorgente e comunica al compilatore gli altri file da “includere” nel programma in fase di compilazione. Tanto per farti un esempio, quasi tutti i programmi scritti in C iniziano con la direttiva #include <stdio>: in questo modo, è possibile utilizzare tutti i comandi C specificati nella cosiddetta libreria di standard Input/Output, residente nel percorso di installazione del compilatore stesso.

La libreria stdio.h contiene le definizioni dei comandi di base e delle costanti, per permettere al programmatore la manipolazione dell’input/output (cioè ciò che si vede sullo schermo, ciò che si acquisisce attraverso tastiera e mouse) e la gestione dei file. Ecco quelli più utilizzati.

  • printf(), – si tratta di un comando che permette di scrivere dati sul dispositivo di output standard (cioè lo schermo).
  • scanf()– queste funzioni, invece, prelevano dati rispettivamente dallo standard input (la tastiera).

COMANDI PER TIPO DI DATO

Il C non è un linguaggio a oggetti, dunque le strutture dati più complesse vanno dichiarate e strutturate in memoria manualmente. Ciò non toglie, però, che tale linguaggio sia in grado di gestire e manipolare nativamente numerosi tipi di dati elementari, che possono essere assegnati alle variabili necessarie per il funzionamento del programma, acquisiti come valori in input o resi come valori di ritorno delle funzioni. Di seguito ti elenco i tipi di dati più utilizzati e le informazioni necessarie su ciascuno di essi. I comandi utilizzati sono:

  • char – è il tipo di dati che denota un singolo carattere. Per specificare una variabile di questo tipo, è sufficiente impartire lo statement char nomeVariabile;, mentre per le funzioni di input/output è necessario specificare il codice %c affinché il compilatore interpreti correttamente la variabile a cui si punta.
  • int – questo tipo di dati denota i numeri interi. Il suo identificatore, nelle operazioni di input/output, è %d.
  • float – identifica i numeri in virgola.Può rappresentare decimali con precisione di 6 cifre. Gli identificatori da assegnarvi sono %f .

Dichiarare una variabile in C è semplicissimo: basta digitare uno statement che specifichi il tipo di dato che la variabile deve contenere, il suo nome e, se necessario, il valore iniziale (specificato con l’operatore di assegnazione =). Per esempio, puoi dichiarare una variabile intera vuota attraverso lo statement int variabile;, oppure assegnarle il valore iniziale di 10 impartendo invece int variabile = 10.

Oltre all’operatore di assegnamento, esistono numerosi altri operatori in C: essi si dividono in quattro categorie ben distinte, che mi accingo a spiegarti di seguito.

  • Operatori aritmetici – come il nome stesso lascia intendere, sono quelli che permettono l’esecuzione di operazioni aritmetiche di base: il + denota l’addizione, il – la sottrazione, il * la moltiplicazione, il / la divisione, il ++ l’incremento di uno (può essere posto a destra o a sinistra della variabile da incrementare), il  il decremento di uno (stessa regola precedente) e, infine, il % restituisce il resto della divisione intera tra i valori.
  • Operatori relazionali – sono utili per mettere in relazione un valore rispetto all’altro, e sono: > e(maggiore/minore), >= <= (maggiore/minore uguale a), == != (uguale e diverso).

Come ti ho spiegato all’inizio, il C è un linguaggio sequenziale, cioè in grado di eseguire istruzioni nello stesso ordine in cui compaiono nel codice sorgente del programma. Esistono tuttavia delle direttive che permettono di modificare il flusso di esecuzione del programma, modificandone l’ordine al verificarsi/non verificarsi di determinate condizioni: queste direttive prendono l’ordine di controlli condizionali. Nelle righe a venire ti illustro i più utilizzati.

Se mastichi un po’ di inglese, ti sarà semplice comprendere del controllo condizionale if: impartire questa istruzione significa, di fatto, comunicare al programma qualcosa di simile a “se si verifica una precisa condizione, allora esegui questa/e istruzione/i”. Sintatticamente, il controllo si presenta nella forma

if (condizione) {
  istruzioni
}

Se lo desideri, puoi specificare un’ulteriore condizione avvalendoti della clausola else: unita all’if, essa permette infatti di astrarre il concetto “se si verifica una precisa condizione, allora esegui queste istruzioni, altrimenti (else) esegui queste altre)”.

if (condizione) {
  istruzioni
} else {
 altre istruzioni
}

Puoi esprimere la condizione avvalendoti degli operatori che restituiscono risultati di tipo true/false, cioè quelli logici e quelli relazionali. Tanto per farti un esempio concreto, ti propongo una parte di codice che può determinare il valore massimo tra due variabili, stampandola a video.

if (a>=b) 
{  
printf("Il valore della variabile a è maggiore o uguale di quello della variabile bn");
} else
{  
printf("Il valore della variabile a è minore di quello della variabile bn");
}

INDICE LINGUAGGIO C:


SE SEI ARRIVATO/A FINO A QUA ALLORA DA QUESTO MOMENTO POSSIAMO INIZIARE A ESERCITARSI

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