Come tutti già sappiamo, tutti li indirizzi IPv4 pubblici assegnabili sono esauriti e conoscere oggi IPv6 è fondamentale. IPv6 è progettato per essere il successore di IPv4 ed ha uno spazio di indirizzi più ampio a 128 bit, fornendo 340, seguito da 36 zeri, possibili indirizzi.

immagine ipv6

Cosa sono gli indirizzi IPv6 e perché sono stati inventati?

Gli indirizzi IPv6 (clicca qui per approfondire IPv6 su RFC), sono stati progettati per essere i successori degli indirizzi IPv4 a causa dell’esaurimento dello spazio degli indirizzi IPv4. Man mano che l’Africa, l’Asia e altre aree del mondo diventano sempre più connesse a Internet, non ci sono abbastanza indirizzi IPv4 per far fronte a questa crescita. IPv4 ha un massimo teorico di 4,3 miliardi di indirizzi. Gli indirizzi privati in combinazione con il Network Address Translation (NAT) sono stati creati nel rallentare l’esaurimento dello spazio pubblico degli indirizzi IPv4. Tuttavia, NAT è problematico per molte applicazioni, crea latenza e presenta limitazioni che ostacolano gravemente le comunicazioni peer-to-peer. La maggior parte dei principali ISP e fornitori di contenuti come YouTube, Facebook e NetFlix hanno effettuato la transizione e molte aziende come Microsoft, Facebook e LinkedIn stanno passando al solo IPv6 internamente.

Come vengono rappresentati gli indirizzi IPv6?

Il primo passo per conoscere IPv6 nelle reti è comprendere il modo in cui un indirizzo viene scritto e formattato. Gli indirizzi IPv6 sono molto più lunghi degli indirizzi IPv4, motivo per cui è improbabile che li esauriamo. Gli indirizzi IPv6 hanno una lunghezza di 128 bit e sono scritti come una stringa di valori esadecimali. Ogni quattro bit è rappresentato da una singola cifra esadecimale, per un totale di 32 valori esadecimali, come mostrato in figura.

formato indirizzi ipv6

Quanti e quali tipi di indirizzi IPv6 esistono?

Come per IPv4, esistono diversi tipi di indirizzi. Le tre grandi categorie sono:

  • Unicast: questi tipi di indirizzi identificano univocamente un’interfaccia su un dispositivo abilitato IPv6. Sostanzialmente, ogni dispositivo connesso ad internet ha un indirizzo IPv6 diverso da tutti gli altri, senza aver bisogno di un NAT che traduca un indirizzo IP privato come avveniva in IPv4.
  • Multicast: sono simili agli indirizzi multicast e vengono utilizzati per inviare un singolo pacchetto IPv6 a più destinazioni.
  • Anycast: questa categoria è una novità, infatti sono indirizzi che possono essere assegnati a più dispositivi.

Gli indirizzi unicast: una grande famiglia

La grande famiglia unicast IPv6

Differentemente da IPv4 dove i dispositivi avevano un solo indirizzo IP, un dispositivo IPv6 ha tipicamente due indirizzi:

  • Indirizzo GUA (Global Unicast Address): è simile a un indirizzo IPv4 pubblico. Si tratta di indirizzi univoci a livello globale, instradabili su Internet. I GUA possono essere configurati staticamente o assegnati dinamicamente da un DHCP server.
  • Indirizzo LLA (Link-Local Address): questi indirizzi sono necessari per ogni dispositivo abilitato per IPv6. I LLA vengono utilizzati per comunicare con altri dispositivi sullo stesso collegamento locale. Con IPv6, il termine collegamento si riferisce a una sottorete. Infatti i LLA sono limitati a un singolo collegamento e la loro unicità deve essere confermata solo su quel collegamento perché non sono instradabili oltre su internet. In altre parole, i router non inoltreranno i pacchetti con un’origine link-local verso una destinazione appartenente ad un’altra rete IPv6.

Conclusione

Come potete intuire, gli indirizzi IPv6 saranno all’ordine del giorno nel prossimo futuro in quanto gli indirizzi IPv4 non riescono a far fronte all’aumento esponenziale della popolazione terrestre che fa uso di Internet. Il progetto di IPv6 è stato portato avanti con l’obiettivo di colmare le limitazioni di IPv4 in ambito tecnico venute a galla durante gli anni di funzionamento. Infatti, il design li rende facilmente manipolabili per creare diverse subnet, al contrario di IPv4 che necessitava di diverse strategie per sprecare meno indirizzi possibili. Anche se molti esperti del settore non gradiscono la rappresentazione di IPv6, ormai la strada che prenderà il mondo delle reti è già stata scritta…