LA VITA
Ugo Foscolo nasce il 1778 a Zante, un isola in Grecia, che si trovava sotto il dominio della Repubblica di Venezia.
Successivamente si sposta con la famiglia a Spalato (in Crozia) e ci rimane fino alla morte del Padre per mano di un infarto. Dopo la morte del padre andrà in contro a diverse difficoltà economiche che lo spingeranno a trasferirsi a Venezia da alcuni parenti. Qui comincia a scrivere i suoi primi versi, scopre i salotti, posti di ritrovo tra intellettuali per scrivere e scambiarsi idee e comincia ad essere sempre più bravo nella scrittura, facendosi anche notare dagli altri.
A causa del trattato di Campo Formido, che comportò la vendita di Venezia agli Austriaci, si auto esiliò e fuggì a Milano. Foscolo infatti vede questo trattato come un tradimento da parte di Napoleone, e per questo quindi decide di andarsene senza mai più farci ritorno, nemmeno in vecchiaia.
Trascorse un periodo della sua vita anche a Firenze, più precisamente di un anno (1812-1813), che passò in grande tranquillità e scrisse ‘Le Grazie’.
Con la sconfitta Napoleonica fugge da Milano e va in esilio prima in Svizzera e successivamente a Londra, dove morirà di vecchiaia e in povertà.
Infatti come vedremo successivamente, questo poeta a differenza di altri come Dante, non ebbe grande successo durante la sua vita, anche se pensava che prima o poi sarebbe arrivato il suo momento.
NOVITA’ E IDEOLOGIE
Foscolo è un poeta di transizione in quanto mette insieme due correnti: l’illuminismo e il pre-romanticismo/romanticismo, pur avendo sempre un occhio di riguardo per il Neoclassicismo (legato all’idea del bello. Questo a causa delle sue origini greche. Nasce a Zante e la madre era greca).
Foscolo è inoltre un sensita, ateo, materialista e crede nella causalità (a ogni causa corrisponde un effetto).
SFERA ILLUMINISTICA
Tra le sue novità, dovute alla sua sfera illuministica, era un:
- Cosmopolita ossia non aveva un centro geografico preciso di riferimento. Viaggia molto e assorbe un po’ da tutti i luoghi che visita.
- Intellettuale a tutto tondo, infatti non scriveva solo poesie o romanzi ma anche poemi, tragedie, traduzioni dall’inglese, traduzioni dal Greco e articoli di giornale. (Conosceva molto bene svariate lingue tra cui l’italiano, Greco moderno, Greco antico, Inglese, Latino e Francese)
- Primo poeta in Italia che scrive per guadagnarsi da vivere. Foscolo infatti adattava le sue scritture in base alle richieste del pubblico, per esempio erano molto richieste le traduzioni.
SFERA NEOCLASSICA
Troviamo l’idea del bello ideale che deve rasserenare gli animi. Questa bellezza però comunque non deve essere limitata a ciò ma deve comunque insegnare qualcosa (funzione civile).
Gli serve per calmare i suoi sentimenti da leone, infatti legge libri belli che gli piacciono proprio a livello letterale. Tutto ciò lo aiuta anche a superare i suoi drammi interiori.
SFERA PRE-ROMANTICA
Abbiamo l’esaltazione dei sentimenti, per esempio quando fa emergere i suoi sentimenti (quando parla delle donne).
Comunque non riesce a legare bene questi due poli (illuminismo/Neoclassicismo e pre-romanticismo), anche se con la vecchia migliora.
Inoltre in Foscolo troviamo la mancanza di una sfera affettuosa. Infatti anche se ha avuto molte donne non si è mai focalizzato su una in particolare come è accaduto con altri poeti. A contribuire a ciò è stata anche la morte del padre avvenuta in età giovane.
RAPPORTO CON NAPOLEONE
Foscolo vedeva Napoleone come un liberatore, come uno che volve fare la cosa giusta per l’Italia. Lavorò anche per il suo regime, e pur rimanendo deluso da comportamenti di Napoleone, non smise di lavorarci.
Troviamo diversi atteggiamenti ambigui nei suoi confronti come per esempio lo odia per aver venduto Venezia agli Austriaci (trattato di Campoformido), ma nello stesso tempo capisce, e accetta, che quella era la cosa migliore da fare in quel momento.
Oppure quando con l’editto di Saint Cloud [emanato da Napoleone nel 1804 e arrivato in Italia due anni dopo, questo editto diceva in poche parole che per una questione igienica i cimiteri dovevano essere posti fuori città, e per una questione democratica tutte le lapidi delle tombe sarebbero dovute essere uguali] si trova in accordo. Inizialmente, infatti, Foscolo essendo un materialista convinto e soprattutto ateo, non trovò alcun problema nel accettare questa modifica nell’ambito religioso.
Successivamente però, quando il dibattito si intensificò anche tra gli intellettuali rivede la sua posizione, scrivendo un poema “Carme”, il famoso ‘I Sepolcri’.